La sfida di innovare le RSA

21 Nov, 2020 | Notizie

Nel nostro Paese è ormai chiaro che la sfida dei prossimi anni sarà quella di dare risposte concrete, efficaci ed efficienti, ai bisogni di cura della popolazione anziana, prevista sempre più in crescita. La sfida di innovare le RSA risulta quindi un appuntamento a cui non ci si può sottrarre.

La pandemia ha investito pesantemente il sistema delle RSA, non perché offrano servizi di bassa qualità, ma perché strutture principali per la cura della fragilità dell’anziano.

Questo il punto di partenza dell’intervento di Franco Massi, Presidente Nazionale di UNEBA, all’audizione della Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana, istituita proprio dal Ministro Speranza. Il discorso del Presidente si è poi soffermato su una importante distinzione, ovvero il ruolo e la professionalità offerta da Enti radicati e in costante dialogo con i servizi regionali (accreditati e autorizzati, quindi) e quelli più piccoli, magari non sempre in una situazione di completa regolarità.

 

Il Position Paper

Il punto principale dell’intervento – che rappresenta anche l’intenzione di una vera collaborazione e di stimolo di crescita – è stata la presentazione di un Position Paper, costruito con la collaborazione di ARIS (Associazione Religiosa Istituti Socio Sanitari): un vero e proprio manifesto per l’innovazione delle RSA. Il documento vuole gettare le basi per costruire il futuro della cura della cronicità e della condizione dei grandi anziani.

Nel documento, uno dei passaggi più importanti è riservato alla riflessione circa la qualità della vita all’interno delle strutture. Un tema che si interseca imprescindibilmente con quello dell’accoglienza, della modernità strutturale e tecnologica, così come della revisione degli stessi standard di cura.

Con una priorità non certo inferiore a quelli dei temi accennati poc’anzi, vi sono quelli dell’esigenza di adeguati piani di finanziamento. Soprattutto, però, l’attenzione va posta verso il consolidamento del radicamento territoriale: una trasformazione verso vere e proprie piattaforme multiservizi, in grado di rispondere ai sempre più complessi bisogni espressi da una popolazione in crescita e connessa a generazioni differenti. Queste nuove organizzazioni non potranno prescindere da uno stretto collegamento con ospedali e medicina territoriale di base.

 

La sfida di innovare le RSA mantenendo la centralità della persona

Questo principio trova ampio spazio nel sistema dei valori degli Enti afferenti ad UNEBA ed è anche a fondamento dell’opera, iniziata più di mezzo secolo fa, da Giuseppe Restelli. Nel documento, quindi, non si poteva prescindere dal proporre un nuovo assetto delle RSA centrato attorno al progetto di vita della persona, mai concluso e mai statico, neppure per un grande anziano.

Massi ha poi concluso ribadendo che l’obiettivo comune resta quello di garantire il diritto alla salute. Un percorso che va dall’art. 32 della Costituzione fino alla legge 883/78, per approdare alla 328/00 e che deve compiersi con una legge quadro sulla non autosufficienza che integri sistema sanitario, sociale e assistenziale.

 

Le parole d’ordine

Tre sono i messaggi chiave su cui porre l’attenzione e mantenere alto il dibattito e la ricerca:

  • Individuazione del complesso dei bisogni
  • Investimento sulla prevenzione
  • Definizione chiara di un soggetto che orienta gli interventi

Solo attraverso una strategia che riesca a codificare questi passaggi – integrandoli con l’analisi e i valori descritti sopra – potrà condurre ad un nuovo assetto delle RSA, aprendo così le porte ad un futuro di cui tutti noi attendiamo con ansia l’inizio.

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