10 campanelli di allarme per la malattia di Alzheimer

20 Ott, 2019 | Notizie

Che cos’è la demenza e quali sono i 10 campanelli di allarme per la malattia di Alzheimer? La demenza  è una sindrome clinica dovuta a una malattia che colpisce il cervello. Si tratta di una patologia cronica e progressiva, che comporta la degenerazione di facoltà mentali come la memoria, il ragionamento, il linguaggio e la capacità di riconoscere oggetti e persone. Anche affettività ed emotività appaiono alterate: posso comparire depressione, ansia ed angoscia, così come disturbi del comportamento e della personalità (agitazione, aggressività, reazioni paranoiche ed apatia).

Tali sintomi pregiudicano le normali attività sociali e lavorative del malato, con deterioramento della qualità di vita e perdita di autonomia.

Esistono diverse forme di demenza e la più frequente è la malattia di Alzheimer, che riguarda il 50% dei casi. Si tratta di una malattia progressiva che prende il nome da Alois Alzheimer, il neuropsichiatra tedesco che nel 1906 la descrisse per primo. La seconda in ordine di frequenza è la demenza vascolare, dovuta all’arteriosclerosi cerebrale e in particolare a lesioni cerebrali multiple provocate dall’interruzione del flusso di sangue (lesioni ischemiche). Questa forma di demenza può essere prevenuta attraverso un corretto controllo dei fattori di rischio, in particolare ipertensione arteriosa e diabete.

Le cause della malattia sono fino ad oggi sconosciute. Probabilmente l’origine è plurifattoriale, legata cioè a fattori genetici, ambientali o anche allo stile di vita.

 

I 10 campanelli di allarme per la malattia di Alzheimer

È importante rivolgersi al medico quando si manifestano i primi segni di un deterioramento cognitivo. Attenzione allora ai 10 campanelli di allarme per la malattia di Alzheimer:

  • la persona va spesso in confusione ed ha dei vuoti di memoria;
  • non riesce più a fare le cose di tutti i giorni;
  • fatica a trovare le parole giuste;
  • dà l’impressione di aver perso il senso dell’orientamento;
  • indossa un abito sopra l’altro come se non sapesse vestirsi;
  • ha grossi problemi con i soldi e con i calcoli;
  • ripone gli oggetti nei posti più strani;
  • ha improvvisi e immotivati sbalzi di umore;
  • non ha più il carattere di un tempo;
  • ha sempre meno interessi e spirito di iniziativa.

Il medico di famiglia potrà indirizzare a un centro specialistico (Unità di Valutazione Alzheimer – UVA). Il percorso diagnostico dell’UVA si basa sul colloquio con il presunto malato e con un familiare (anamnesi), la visita medica, gli esami del sangue, gli esami strumentali (TAC, Risonanza Magnetica-RM, Tomografia con emissione di positroni-PET) e i test neuropsicologici.

Può succedere che al termine di questo iter il medico non sia ancora in grado di formulare una diagnosi precisa, ma proponga di tornare dopo alcuni mesi per una rivalutazione. Può  succedere che la diagnosi di malattia si possa formulare solo a distanza di tempo.

La malattia si presenta in modo differente nel corso degli anni e l’evoluzione può essere diversa da caso a caso; dura mediamente 7-12 anni, con ampia variabilità individuale (dai 2 ai 20 anni).

 

 

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